Investigazioni Aziendali: i casi più frequenti

Le aziende, in Italia e nel resto del mondo, che non riscontrano alcuna criticità con il personale sono davvero poche, rispetto a chi sempre più frequentemente ricorre a mirate investigazioni aziendali per contrastare comportamenti dei dipendenti non sempre particolarmente ortodossi.

 

Il datore di lavoro che nutre anche solo il sospetto di avere qualche dipendente infedele, può controllare i lavoratori tramite un’agenzia investigativa autorizzata dalla Prefettura e specializzata in investigazioni aziendali.

 

I casi più frequenti sono:

 

Dipendente infedele

Anche un solo dipendente infedele, al di là della dimensione dell’azienda, può mettere seriamente in difficoltà il datore di lavoro. Non sono rari i casi in cui, il funzionario che riveste un ruolo strategico sottrae disegni e progetti, divulga informazioni riservate, stringe accordi individuali con fornitori a fronte di particolari benefits o addirittura compensi…

 

 

Indagini Aziendali contrastanti l’abuso Permessi ex Lege 104/92

La Legge 104, al dipendente con un familiare gravemente disabile, consente di usufruire, qualora ne necessiti per assisterlo o per effettuare commissioni in suo nome e conto, di particolari permessi retribuiti.

Purtroppo alcuni dipendenti ne abusano e utilizzano i permessi Legge 104 per andare in vacanza, ristrutturare casa, incontrare l’amante, fare un secondo lavoro in nero… truffando così addirittura lo Stato e l’Ente Previdenziale.

 

 

Finta Malattia 

Il dipendente in malattia deve, pur tutta la durata della stessa, mantenere un comportamento tale da non ritardare la guarigione ed il rientro al lavoro. Il lavoratore in finta malattia, al di fuori degli orari in cui potrebbe ricevere la visita fiscale, effettua tutta una serie di attività incompatibili con il suo stato di malato e che potrebbero cagionare una ricaduta o comunque ritardare la sua guarigione. Purtroppo, talvolta svolte un secondo lavoro in nero per conto di familiari o addirittura in concorrenza con il datore.

 

 

Infortunio simulato

Il dipendente infedele che simula un infortunio sul posto di lavoro o in itinere, forte dell’esonero dalla reperibilità per le visite fiscali, compie spesso passi falsi consentendo la raccolta di prove all’agenzia investigativa incaricata dal datore di lavoro.

 

 

Secondo lavoro in nero

I casi in cui il dipendente assenteista svolga un secondo lavoro in nero, quindi al di fuori di ogni regola di legge, sono davvero frequenti. Con un’osservazione dei comportamenti tenuti e degli spostamenti effettuati dal lavoratore, l’investigatore privato potrà però facilmente raccogliere le prove per un licenziamento per giusta causa.

 

 

Ammanchi di cassa

Il dipendente infedele con accesso alla cassa non è insolito “dimenticare” di rilasciare lo scontrino per tutta una serie di importi che, se presi singolarmente, potrebbero sembrare “risibili”, ma tanto numerosi da raggiungere a fine mese somme importanti. Paradossale un caso in cui fraudolentemente più dipendenti della medesima azienda rilasciavano ai clienti copie dell’ultimo scontrino correttamente registrato sino ad arrivare a dimezzare gli incassi ufficiali.

 

Questi i casi più frequenti, purtroppo però non gli unici. Da segnalare che se è vero che fortunatamente la stragrande maggioranza dei dipendenti sono fedeli e corretti, è altrettanto vero che, nel 99% dei casi in cui un datore di lavoro ha sospettato di un suo dipendente, aveva ragione!

 

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